C’è qualcosa al mondo la cui nascita possiamo dire, è rimasta immutata nel tempo e la cui materia ha assunto per questo reconditi significati morali: è la campana. Richiamo delle genti, monito di Dio, essa ha assunto nella vita dell’uomo e nelle varie culture significati solo un apparenze distanti. Con il loro tintinnio assolvevano a funzioni protettive ed evocative delle divinità, con lo scopo di allontanare le forze del male ed avvicinare quelle del bene. Già presso gli Ebrei esistevano i “tintinnabula”, piccoli campanelli che ornavano la veste sacerdotale; esistevano anche presso i Romani e si ergevano sugli edifici pubblici per segnare l’ora delle funzioni pubbliche. Su chi sia stato però l’inventore della prima campana e dei campanili ferve ancora grave questione fra gli eruditi.
Senza soffermarci su di essa, possiamo affermare che è fama che sia stato S. Paolino da Nola, nel 420, ad ingrandire i campanelli sospendendoli ad una torre e servendosene per usi sacri. La torre, o campanile; era di forma perfettamente quadra, con 18 palmi di larghezza per ogni lato, 100 palmi di altezza e tre ordini di finestre, l’una rispondente all’altra ed alle quattro parti del mondo. Fu eretta accanto al sacrario della basilica di S. Felice in Pincis. Il primo campanile e la prima campana della cristianità furono dunque fatti a Nola; infatti “Nolanae” in principio fu definita la campana e “Nolarium” il campanile, così come lo nominò il Pontefice Urbano VIII. Fu in seguito il venerabile Beda ad usare il termine “Campana” ricavato dalla terra di origine dello strumento più meliodoso che il mondo avesse mai conosciuto e che l’uomo avesse mai prodotto con estenuante fatica.
Nel 550 la campana era già diffusa in tutta Italia e di li a poco si diffuse in tutto l’Occidente. L’uso delle campane considerate ormai simbolo di Cristianità, è definito nei seguenti esametri: Laudo Deum verum, plebem voco, congrego clerum, defunctos ploro, nymbos fugo, festaque honoro. Ossia: Lodare Iddio, chiamare il popolo, cogregare il clero, piangere i defunti, allontanare le procelle, onorare le feste.